Cominciamo senza indugi il nuovo anno con un tema importante e impegnativo. I bisogni dei figli nelle separazioni, ormai sempre più frequenti e inevitabili. E facciamolo dal loro punto di vista. Infatti l'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza lo scorso autunno ha pubblicato la "Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori". La Carta parte dal presupposto che, come affermato nella premessa, "la necessità di riorganizzazione, i contrasti, i cambiamenti, i problemi legati alla sfera economica possono distogliere l'attenzione dalle esigenze e dai diritti dei figli" (corsivo nel testo). Cosa che di fatto accade molto spesso.
Ecco allora che l'Autorità ha messo al lavoro esperti, associazioni e, soprattutto, bambini e ragazzi che, basandosi sulla Convenzione del 1989 sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, hanno individuato "diritti e principi di valore etico finalizzati a promuovere la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia".
Ad una lettura veloce forse possono sembrare principi ovvi. Non è così. Molto spesso gli adulti nel corso di una separazione disattendono uno, più o tutti questi principi cardine. Inconsapevolmente e involontariamente. Coinvolti emotivamente in modo molto forte, come è inevitabile che sia, nella fine della coppia, del progetto di vita che ne è stato alla base, si finisce spesso per perdere di vista quale è il bene dei figli, che la separazione inevitabilmente subiscono.
La Carta riguarda i bisogni di figli e figlie di tutte le età, non solo bambini piccoli, ma anche adolescenti.
A qualunque età infatti i figli hanno bisogno di rimanere figli e di contare su adulti che siano effettivamente tali e tengano in modo chiaro il timone. Questo mi sembra un filo rosso comune a molti punti della Carta (alcuni li approfondirò in post dedicati): i minori subiscono la separazione, che spesso avviene indubbiamente anche nel loro interesse sottraendoli ad un conflitto quotidiano distruttivo, ma loro non possono essere chiamati ad approvarla (men che mai a deciderla), né a gestirla. Non possono essere coinvolti nelle tensioni economiche o comunicative che ne seguono. Insomma, come dicevo nel post precedente (http://lartedieducare.blogspot.com/2018/12/chi-e-ladulto.html), gli adulti devono fare gli adulti. Siamo noi adulti che ci separiamo da un partner ed è indispensabile che proteggiamo i nostri figli nel loro ruolo, rassicurandoli sul mantenimento dei legami affettivi e cercando, anche molto faticosamente spesso, di garantire loro quella che oggi si chiama la co-genitorialità: vale a dire la condivisione anche da separati del ruolo di genitore e delle funzioni educative da parte di entrambi i genitori, in modo il più possibile paritetico
L'altro tema comune a più punti è quello della comunicazione: i figli e le figlie hanno diritto di sapere, in modo chiaro ed esplicito. A non vivere nell'incertezza e nella confusione. Perché sono dolorose e angoscianti. Se so cosa accade posso affrontarlo. L'ignoto no.
Sono questioni complesse tuttavia che meritano di essere affrontate in dettaglio e che qui ho voluto solo accennare. Per ora vi segnalo la Carta e i link per scaricarla e approfondire i singoli punti:
https://www.garanteinfanzia.org/landing2/Locandina.pdf
https://www.garanteinfanzia.org/landing2/Libretto.pdf
Il sito dell'Autorità Garante è https://www.garanteinfanzia.org
Ecco allora che l'Autorità ha messo al lavoro esperti, associazioni e, soprattutto, bambini e ragazzi che, basandosi sulla Convenzione del 1989 sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, hanno individuato "diritti e principi di valore etico finalizzati a promuovere la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia".
Ad una lettura veloce forse possono sembrare principi ovvi. Non è così. Molto spesso gli adulti nel corso di una separazione disattendono uno, più o tutti questi principi cardine. Inconsapevolmente e involontariamente. Coinvolti emotivamente in modo molto forte, come è inevitabile che sia, nella fine della coppia, del progetto di vita che ne è stato alla base, si finisce spesso per perdere di vista quale è il bene dei figli, che la separazione inevitabilmente subiscono.
La Carta riguarda i bisogni di figli e figlie di tutte le età, non solo bambini piccoli, ma anche adolescenti.
A qualunque età infatti i figli hanno bisogno di rimanere figli e di contare su adulti che siano effettivamente tali e tengano in modo chiaro il timone. Questo mi sembra un filo rosso comune a molti punti della Carta (alcuni li approfondirò in post dedicati): i minori subiscono la separazione, che spesso avviene indubbiamente anche nel loro interesse sottraendoli ad un conflitto quotidiano distruttivo, ma loro non possono essere chiamati ad approvarla (men che mai a deciderla), né a gestirla. Non possono essere coinvolti nelle tensioni economiche o comunicative che ne seguono. Insomma, come dicevo nel post precedente (http://lartedieducare.blogspot.com/2018/12/chi-e-ladulto.html), gli adulti devono fare gli adulti. Siamo noi adulti che ci separiamo da un partner ed è indispensabile che proteggiamo i nostri figli nel loro ruolo, rassicurandoli sul mantenimento dei legami affettivi e cercando, anche molto faticosamente spesso, di garantire loro quella che oggi si chiama la co-genitorialità: vale a dire la condivisione anche da separati del ruolo di genitore e delle funzioni educative da parte di entrambi i genitori, in modo il più possibile paritetico
L'altro tema comune a più punti è quello della comunicazione: i figli e le figlie hanno diritto di sapere, in modo chiaro ed esplicito. A non vivere nell'incertezza e nella confusione. Perché sono dolorose e angoscianti. Se so cosa accade posso affrontarlo. L'ignoto no.
Sono questioni complesse tuttavia che meritano di essere affrontate in dettaglio e che qui ho voluto solo accennare. Per ora vi segnalo la Carta e i link per scaricarla e approfondire i singoli punti:
https://www.garanteinfanzia.org/landing2/Locandina.pdf
https://www.garanteinfanzia.org/landing2/Libretto.pdf
Il sito dell'Autorità Garante è https://www.garanteinfanzia.org
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