"Educare i figli è un'impresa creativa, un'arte più che una scienza"
Bettelheim

26 marzo 2018

I BIMBI CRESCONO

Silvia Gregory, I bimbi crescono, Alpes Ed.
Ho avuto fra le mani questo piccolo libro poco noto perché conosco l'autrice. E' la "mia" pediatra. Per essere corretta la pediatra di mio figlio e mia figlia. I pediatri in effetti visitano i bambini, ma finiscono per essere il medico dei genitori. Un punto di riferimento spesso non solo per gli aspetti medici ma per tutta la complessità della crescita. E' ciò che mi è accaduto con la dottoressa Gregory - così la chiamo ancora dopo tanti anni, continuando a darle del Lei nonostante la familiarità acquisita - cui mi rivolgo non solo per le malattie dei figli ma soprattutto per i miei dubbi di mamma. Ecco dunque che ho aperto il libro con molta curiosità e interesse. E vi ho trovato lo stesso slittamento: non un libro sui bambini, ma un libro sui genitori.

Il titolo  (I bimbi crescono)  e i temi affrontati (le fiabe, le bugie, il senso morale, la morte, il computer) si riferiscono ai bambini, ma il modo in cui sono affrontati riguarda i genitori.  Non l'ennesimo libro contenente informazioni sulla crescita e suggerimenti pratici su ciò che - sempre in astratto - è giusto o sbagliato. Ma un complesso di riflessioni rivolte soprattutto agli adulti: a cosa serve la bugia ad un bambino rispetto all'adulto? E dunque quale atteggiamento può avere il genitore? Come l'adulto vive il senso morale? Che esempio offre? E come gestisce egli stesso il cellulare e cosa comporta questo nell'uso che ne fanno i figli? Ma questi interrogativi vengono posti attraverso il punto di vista del bambino: cosa significa per il bambino non essere creduto? Cosa significa per un bambino vedere un adulto piangere per la morte di una persona cara?

Significati. Parola importante perché ci permette di guardare ai fatti e alle cose - una bugia, una fiaba, un cellulare - come veicolo di una relazione, di un legame. Nel quale non ha importanza il cosa faccio, ma il come e il perché. Con quale significato appunto. Ecco perché non ci sono consigli. Ma un invito costante - alla base di tutto libro - all'ascolto, alla sintonizzazione col bambino o la bambina. E con sé stessi come adulti, dunque anche con la propria storia e le proprie origini emotive. Perché "la capacità di comprendere i sentimenti dell'altro e di curarsi di come l'altro si sente può scaturire solo dall'esperienza di interazioni di accudimento. Possiamo essere empatici solo se qualcuno lo è stato nei nostri confronti e si è preso cura di noi" (p. 18). E chiunque sia genitore sa che da qui non si scappa.

Significati che però evolvono, cambiano con l'età dei bambini, con il loro sviluppo psicofisico che segna delle tappe precise. Da cui non si può prescindere. Per cui ogni esperienza è diversa in base all'età di sviluppo. E la relazione genitori-figli deve necessariamente evolvere di pari passo. Una bugia non ha lo stesso significato a 3 o a 8 anni. La crescita dei figli comporta la crescita dei genitori, che sono posti continuamente di fronte all'esigenza di adattare la relazione alle diverse fasi di sviluppo. E in questo il libro è molto preciso, diversificando sempre i significati in base all'età per ogni tema proposto. Ciò rende la riflessione articolata e puntuale.

Dunque un testo che interroga il genitore rispetto alla propria posizione, alle proprie emozioni, al proprio ruolo. Perché la crescita è una relazione, ed è crescita di entrambi, del bambino e del genitore. Non ci sono consigli o suggerimenti. Non c'è il giusto o lo sbagliato. Ma cambiamenti possibili nella qualità della relazione. Una crescita appunto.
A questa crescita il libro offre il suo significativo contributo.


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