"Educare i figli è un'impresa creativa, un'arte più che una scienza"
Bettelheim

4 dicembre 2017

E-BOOK E APPRENDIMENTO


Mi hanno molto incuriosito i risultati, riferiti dalla rivista francese Sciences Humaines, emersi da una ricerca condotta da due ricercatrici,  americana e canadese, circa "l'atteggiamento di bambini di età compresa fra 17 e 26 mesi davanti a un libro elettronico e al suo equivalente cartaceo. Si trattava di libri illustrati sugli animali. Gli e-book erano raccontati da una voce registrata abbellita da animazioni sonore e visive. Per i libri tradizionali, era la mamma dei bambini che leggeva. Osservando i bambini, le ricercatrici hanno riscontrato che i bambini si dimostravano più attivi e più attenti rispetto ai libri elettronici e mostravano maggiore piacere nella lettura. Giravano più spesso le pagine da soli e facevano commenti. Allo stesso modo hanno imparato un numero maggiore di vocaboli a partire dal supporto elettronico. Le autrici concludono che oggi sono necessarie ricerche più ampie per determinare i pericoli e i vantaggi dei nuovi media per bambini molto piccoli" (https://www.scienceshumaines.com/les-enfants-apprennent-ils-mieux-avec-un-livre-electronique_fr_38760.html)

Risultati che mi hanno incuriosita perché sembrano andare in una direzione diversa da ciò che sappiamo circa la non adeguatezza degli strumenti elettronici nella prima infanzia. Ed in effetti lo stesso studio si conclude auspicando ricerche più approfondite.
Per questo ho cercato l'articolo originale (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyg.2017.00677/full) e ho appreso che, nell'esperimento in entrambi i casi il libro, cartaceo o elettronico, viene "letto" insieme al genitore. Il che credo faccia, almeno in parte, la differenza.

Perché forse la questione, nel mondo odierno, non è tanto se la tecnologia in sé sia dannosa o benefica, quanto l'uso che ne facciamo. Un conto il tablet, la tv, lo smartphone lasciato in mano ad un bambino piccolo da solo, un altro conto se vengono fruiti insieme ad un adulto. Non solo perché l'adulto può indirizzare, commentare, spiegare, ma anche e soprattutto perché c'è una relazione. Non la solitudine.

Poi certo aspettiamo con interesse i risultati di ulteriori ricerche rispetto agli esiti cognitivi  e sull'apprendimento dello strumento digitale in sé. Nel frattempo però cerchiamo di non lasciarli troppo soli dinanzi i vari schermi. E' bello fare anche questo insieme.

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