"Educare i figli è un'impresa creativa, un'arte più che una scienza"
Bettelheim

12 febbraio 2018

ORA I COMPITI SI DANNO SU WHATSAPP


A proposito di smartphone a scuola,  apprendo con incredulità che alcuni professori delle scuole medie assegnano i compiti non sul diario, ma direttamente su WhatsApp. Non so che consistenza abbia il fenomeno, anzi sarei curiosa di verificarlo.

E' evidente dunque che il decalogo del MIUR, come già affermavo in un recente post (http://lartedieducare.blogspot.it/2018/01/smartphone-scuola.html), è di gran lunga superato dalla realtà. Gli smartphone già sono a scuola e già influenzano notevolmente la didattica, le relazioni, l'apprendimento.

Innanzitutto se un docente dà i compiti su Whatt's up questo presuppone che tutti gli alunni abbiano uno smartphone e utilizzino questo social, già alle scuole medie. Si presuppone che sia stato creato un gruppo della classe che include anche il docente, e che, immagino, sia parallelo a quello "informale" che include invece solo i ragazzi. Si presuppone che i genitori non controllino il diario per verificare i compiti, ma forse, il telefono, sempre che i messaggi non vengano cancellati. Ma a questo c'è già un rimedio: il registro elettronico che consente di controllare i figli anche senza avere una conversazione diretta con loro. Si presuppone inoltre che il ragazzo studi, anziché col diario aperto davanti, col cellulare attivo per verificare i compiti.
Tutto questo, a quanto pare, sembra molto naturale e anzi comodo, a genitori e alunni, che non solo non se ne lamentano, ma alle perplessità sollevate da uno sparuto gruppo di genitori, evidentemente un po' vintage, hanno replicato che così  è molto più comodo.

Ecco, io appartengo ai genitori vintage e pur usando ampiamente WhatsApp sono saltata sulla sedia quando ho appreso questa novità. Allora mi sono messa a pensare. Perché no? come argomentare perché lo trovo assurdo? Ecco ci provo. Non so se risulterò convincente o solo 'all'antica':

Perché deresponsabilizza i ragazzi che non devono preoccuparsi di stare attenti e scrivere i compiti, tutti e quelli giusti. E sappiamo che quello di non scrivere i compiti è uno dei primi modi per  sottrarsi alla responsabilità scolastica.

Perché trasforma il rapporto  docente-alunno/a proiettandolo al di fuori della classe e della lezione: e se un ragazzo avesse voglia di chiedere spiegazioni su WhatsApp fuori dall'orario?

Perché rende indispensabile avere uno smartphone e avere WhatsApp già molto presto.

Perché rende lo smartphone parte integrante della didattica.

Perché comporta avere il telefono vicino mentre si studia, il che è ampiamente e unanimemente sconsigliato

Caro diario dunque.
Ma forse io sono vintage appunto.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. 

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