"Educare i figli è un'impresa creativa, un'arte più che una scienza"
Bettelheim

1 maggio 2017

TEST INVALSI. SCELGO "NO"


Questa settimana nella scuola primaria italiana si somministreranno i Test invalsi. La questione è, come noto, ampia, complessa, articolata e riguarda molti livelli del dibattito e del confronto sulla scuola italiana.

Da un punto di vista pedagogico tuttavia, per tralasciare tutti gli altri, credo siano uno strumento del tutto errato per valutare l'apprendimento, specialmente alla Scuola Primaria. Col che non intendo dire che l'apprendimento non debba o non possa essere valutato, ma non così. Infatti i Test Invalsi, per essere molto schematica e sintetica

valutano la risposta e non il processo
nel processo è determinante il punto di partenza, il modo in cui si superano gli ostacoli, il tempo necessario, il contesto. Nessuno di questi fattori è uguale per tutti. La risposta del test si. Il modo personale di imparare di ogni bambino è fondamentale, con il suo inizio, le sue difficoltà, le sue risorse. Non ha senso fotografare un punto senza inquadrare tutta la strada.

non valorizzano l'errore:
sbagliare è importante. Serve ad imparare. Dove ho sbagliato? E perché? Rispondere a queste domande fonda l'apprendimento. E' questo il processo di cui parlavo sopra. La risposta esatta non serve. E poi siamo sicuri di cosa sia un errore? In alcuni casi è facile, ma altre volte non si tratta di un errore, ma di un altro possibile ragionamento o punto di vista. Una ricchezza, non uno scarto dalla norma.

introducono un elemento di prestazione
in un'età in cui bisogna valorizzare le potenzialità e stimolare la curiosità. Alla Scuola Primaria non importa essere bravi. Non saprei neanche cosa significa essere bravi. Alla Scuola Primaria bisogna imparare che è bello imparare e come posso farlo. Bisogna imparare a leggere scrivere e contare perché così posso conoscere il mondo. E devo scoprire che so farlo e che è bello farlo. Devo sperimentare che posso farlo con gli altri e che ho le capacità, indipendentemente dal mio contesto di origine. Per questo non è importante la risposta ma il processo.

introducono il fattore tempo
perché un bambino di 7 anni deve svolgere una prestazione in un dato tempo? Perché a 7 anni non può avere il suo tempo? Perché non può arrivare allo stesso punto in un tempo e in un modo personale

distorcono l'impostazione della didattica 
perché le insegnanti preparano i bambini agli Invalsi durante l'anno. In questo modo l'intero apprendimento è sbilanciato sulla risposta esatta, anziché sul processo. 

Imparare è riflettere, farsi domande, comprendere, sbagliare e riprovare, capire come funziono, esplorare, trovare il mio tempo e la mia strada. Tutto questo non può essere valutato da un test a tempo a scelta multipla. 

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