"Educare i figli è un'impresa creativa, un'arte più che una scienza"
Bettelheim

10 marzo 2020

FERMARSI SENZA BLOCCARSI

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Possiamo vivere questo momento come un problema e sicuramente molti di noi devono affrontare molti problemi: economici, lavorativi, di gestione.
Possiamo vivere questo momento con paura e ansia e trasmetterla ai nostri figli. E sicuramente abbiamo di che preoccuparci: la salute nostra e dei nostri cari, la sopravvivenza economica per molti di noi, il futuro lavorativo per alcuni.
Possiamo sentire lo spaesamento e la noia di un tempo prima stracolmo e ora improvvisamente vuoto. E possiamo trasmetterlo ai nostri figli.
Possiamo sentire il senso di isolamento per il fatto di non incontrare persone, non andare in posti frequentati, per il fatto di rinunciare ai nostri impegni sociali e possiamo trasmetterlo ai nostri figli, specie quelli più grandi ai quali dobbiamo riuscire a impedire di uscire.
Oppure.
Possiamo vivere questo  momento come un'opportunità. Un tempo ritrovato o forse mai avuto.
Un'opportunità per stare con i nostri figli: non accompagnandoli o riprendendoli da qualche attività, non partecipando a un laboratorio o andando a uno spettacolo. Solo stando insieme. Difficile, forse. Eppure possiamo  cogliere l'opportunità: di stare semplicemente insieme nella quotidianità. Senza dover necessariamente riempire il tempo e lo spazio. E dunque non mi avventurerò in consigli su come passare il tempo.
Un'opportunità di fare le cose con calma senza orario, senza la pressione del "facciamo tardi! sbrigati!". Potremmo scoprire che col giusto tempo possono fare molte cose da soli.
Un'opportunità per capire cosa è davvero importante per ciascuno di noi: il lavoro, il guadagno, la sussistenza, la salute, gli amici, i figli, lo sport. ..Cosa ci manca di più in questi giorni? Forse dopo lo assaporeremo con maggiore gusto.
Un'opportunità di sentire cose nuove: il silenzio in torno a noi, le città senza traffico, risvegliarsi senza impegni o con meno impegni, la consapevolezza - speriamo - che dalla nostra responsabilità dipende il benessere non solo di chi ci è caro ma anche di chi non conosciamo. Forse non abbiamo voglia di sentire queste cose. Forse proviamo angoscia, paura e smarrimento. E allora abbiamo l'opportunità di trasformarle in qualcosa di buono, di accomodarci in un vestito stretto e scomodo, ma col quale forse potremmo anche sentirci bene.
Come genitori abbiamo la responsabilità di cogliere quest'opportunità perché è l'unico modo che abbiamo per fa vivere ai nostri figli questi giorni con serenità. Un'opportunità appunto di vivere le relazioni e il tempo in modo nuovo. E chissà che non ci piaccia (un po'...)

Le cose accadano fuori di noi. Ma come le viviamo accade dentro di noi. Come le vivono i nostri figli accade fra noi e loro.

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